I pigmenti svolgono un ruolo cruciale in diverse industrie, dalla creazione artistica al mondo dell'alta moda, dai cosmetici all'industria manifatturiera. Sono infatti responsabili dell'aggiunta di colore e vitalità ai prodotti.
Con questo articolo noi di GPM Innovation esploreremo le differenze e le caratteristiche dei pigmenti organici e inorganici esplorando il loro impatto sul mondo industriale.
I pigmenti organici sono derivati da composti a base di carbonio e idrogeno, la loro origine è sia sintetica che naturale: alcuni pigmenti organici sono estratti da piante, animali o batteri, mentre altri sono prodotti attraverso processi di sintesi chimica in laboratorio. Offrono una vasta gamma di colori, con caratteristiche tonalità luminose e intense.
D'altra parte, i pigmenti inorganici sono costituiti principalmente da elementi inorganici come ossidi, solfuri, idrossidi e sali metallici. Si estraggono dai minerali, in alternativa prodotti per sintesi chimica. In genere, presentano una gamma di colori più limitata rispetto a quelli organici, tuttavia forniscono un'elevata opacità.
I pigmenti organici hanno parecchie caratteristiche peculiari. Innanzitutto, sono generalmente solubili in solventi organici come alcool etilico o acetone, rendendo il loro stoccaggio e utilizzo più semplice (si pensi a vernici, inchiostri o tinture). Hanno colori vivaci e brillanti, rendendoli adatti alle applicazioni dove una tintura accattivante ha un ruolo chiave come l’arte e il design. Il colore vivace è chimicamente possibile grazie a specifici gruppi molecolari come ad esempio i coloranti azoici (molecole che contengono atomi di azoto con doppi legami) per il rosso e il giallo, le ftalocianine (anelli aromatici con azoto) per il blu o il verde intenso e gli indigoidi che donano sfumature indaco e turchese, e tonalità blu intenso.
D’altro canto, i pigmenti inorganici possiedono proprietà uniche che li rendono preziosi in applicazioni specifiche. Sono noti per la loro eccellente resistenza alla luce e agli agenti atmosferici, ideali quindi per uso esterno. Inoltre, presentano anche un'elevata stabilità al calore e resistenza ad agenti chimici, garantendo così una lunga durata in condizioni non convenzionali. Le proprietà distintive di stabilità di questi pigmenti derivano, innanzitutto, dalla presenza di legami chimici robusti, da una struttura cristallina solida e da un'elevata inerzia chimica. Questi elementi costituiscono una base straordinariamente salda. Tuttavia, la loro gamma di colori è più limitata e hanno una tonalità più opaca rispetto alla controparte organica.
Le applicazioni dei pigmenti organici sono estremamente diverse e vaste. Essi sono spesso utilizzati nell'industria artistica per creare colori vibranti e duraturi per le opere d'arte. Nel campo cosmetico, vengono impiegati nella creazione di una vasta gamma di tonalità di rossetto, ombretto e altri prodotti. Nel settore tessile, vengono utilizzati per la creazione di abiti e tessuti dai colori vivaci e durevoli. La lista continua trovando spazio nell’industria alimentare, nell’elettronica, nella produzione di carta o di materiali luminescenti.
D'altra parte, i pigmenti inorganici hanno applicazioni predominanti nell'industria manifatturiera. Trovano ampio impiego nella produzione di vernici, dove contribuiscono a conferire resistenza, colore e protezione alle superfici. Inoltre, sono utilizzati nella produzione di ceramiche per creare colori e finiture decorative. Infine, i pigmenti inorganici sono impiegati anche nella produzione di materiali plastici e gomma, rendendoli adatti a una varietà di applicazioni come componenti automobilistici, giocattoli e prodotti di consumo e contribuiscono alla resistenza ai raggi UV del materiale stesso.
Alcuni esempi di pigmenti organici includono l'indaco e il rosso di betulla, i quali donano rispettivamente un blu e un rosso intenso, derivano da fonti vegetali (la pianta giapponese Persicaria tinctoria per l’indaco e alcune specie di betulla per l'omonimo pigmento). Molti pigmenti organici sono ottenuti da piante come la Rubia tinctorum, le sue radici vengono macerate per estrarre l'alizarina, un pigmento rosso-ambrato; e la Reseda luteola che produce foglie e fiori utilizzati come coloranti gialli.
Per quanto riguarda i pigmenti inorganici, alcuni esempi includono l’ossido di ferro (un componente della comune ruggine), disponibile nelle tonalità del rosso, del giallo e del marrone; l’ossido di titanio, con un colore bianco; gli ossidi di manganese, con un colore nero e marrone; e gli ossidi di cadmio spesso utilizzato nelle vernici artistiche con il loro caratteristico colore rosso. Questi pigmenti sono ampiamente utilizzati per la loro eccellente stabilità e durabilità nel tempo.
In conclusione, i pigmenti organici e inorganici hanno caratteristiche e applicazioni ampie e diverse. I pigmenti organici offrono un'ampia gamma di colori vivaci e versatilità, mentre quelli inorganici garantiscono un'eccellente durata e stabilità. Comprendere le differenze tra questi due tipi di pigmenti è fondamentale per scegliere quello giusto per applicazioni specifiche.
In questo contesto, noi di GPM Innovation siamo un punto di riferimento per la produzione di pigmenti organici, inorganici ed estratti per diverse applicazioni industriali. Tutto ciò che viene da noi prodotto è di origine naturale e sostenibile.
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